Museo del Cenacolo Vinciano
Milano
Eventi
-
-
Notte dei Musei: apertura straordinaria
Il Museo
Il Museo del Cenacolo Vinciano ospita il dipinto murale che Leonardo da Vinci realizzò su una parete del refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie.
Nel 1980 il Cenacolo, la chiesa e il limitrofo convento sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
La Storia
L’opera fu commissionata a Leonardo da Ludovico Sforza, detto il Moro: il duca di Milano che intraprese un rinnovamento della chiesa e del convento di Santa Maria delle Grazie, luogo di celebrazione e di sepoltura della casata.
La più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena fu realizzata in un arco di tempo che va dal 1494 al 1497. La tecnica utilizzata non fu a “fresco” ma “a secco”, ovvero dipingendo con una tempera grassa direttamente sull’intonaco asciutto del muro.
Altrettanto innovativa fu l’iconografia: Leonardo scelse di raffigurare il momento più drammatico dell’Ultima Cena, quello della reazione degli apostoli all’annuncio del tradimento da parte di uno di loro, concentrandosi sulla rappresentazione delle emozioni.
Il dipinto si rivelò ben presto estremamente fragile e cominciò a deteriorarsi già pochi anni dopo il suo completamento.
Nel 1999, dopo quasi vent’anni di lavoro, si è concluso l’ultimo intervento di restauro, che ha riportato alla luce quanto restava delle stesure originali.
L'Edificio
Il refettorio nel quale Leonardo dipinse l’Ultima Cena fa parte del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie.
Il complesso fu fondato nel 1463, ma fu nel 1492, con la salita al potere di Ludovico il Moro, che si intraprese una campagna di ampliamenti e rinnovamenti in chiave rinascimentale nel chiostro grande, nell’abside e nella tribuna, sotto la direzione di Donato Bramante.
Beatrice d’Este, la giovane moglie del Moro, fu sepolta nel coro della basilica, nel mausoleo realizzato da Cristoforo Solari, e che fu successivamente portato alla Certosa di Pavia.
Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, la chiesa e il convento furono bombardati. Il refettorio fu raso al suolo e si salvarono solo i due muri di testata: la parete con la Crocefissione di Donato Montorfano (1495) e quella su cui Leonardo aveva generato il suo capolavoro. L’opera rimase esposta per vari giorni agli agenti atmosferici, che contribuirono ad accelerarne il degrado.
Il patrimonio
-
Dettaglio della figura di Cristo
Le mani aperte, i palmi rivolti verso l'alto, la bocca ancora semiaperta: così Leonardo raffigura Gesù nell'attimo in cui pronuncia la celebre frase «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». Proprio dal volto dolente di Cristo, collocato nel punto esatto dove convergono le linee di fuga del dipinto, come un'onda si propagano le reazioni degli astanti, in un'intrecciarsi di gesti ed espressioni che percorrono tutti gli apostoli.
-
Dettagli della figura dell'Apostolo Filippo
Gli apostoli sono disposti in 4 gruppi di tre ai lati della figura di Cristo, in una composizione che ricorda il propagarsi di successive ondate, come se l'eco delle parole di Cristo riverberasse sui suoi discepoli. Ognuno è colto nell'attimo in cui reagisce alle parole di Gesù: Filippo, accorato, si porta le mani al petto, a testimoniare la sua innocenza.
-
Dettaglio degli Apostoli Taddeo e Simone
I due Apostoli, collocati all'estremità della tavola, sembrano ripetersi concitati e increduli le parole che hanno appena udito.
Indirizzo
Piazza Santa Maria delle Grazie, 2
20100 Milano
Proprietà
Ente MiC
Tipologia
Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta
Informazioni
Direttore: Silvia Zanzani
www.cenacolovinciano.org
Carta dei servizi
Planimetria