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Castelli di frontiera

Il sistema difensivo scaligero tra tra XIII e XIV secolo

In concomitanza delle Giornate Nazionali dei Castelli 2024, l’11 e 12 maggio,  la Direzione Regionale Musei Lombardia, i comuni di Ponti sul Mincio, Monzambano, Valeggio sul Mincio e Villafranca di Verona rilanciano il progetto “Castelli di frontiera. Il sistema difensivo scaligero tra XIII e XIV secolo”.

La famiglia Della Scala è stata, tra la metà del duecento e la fine del trecento, una delle casate più importanti del nord Italia. In un territorio stretto tra i domini veneziani a est, il Ducato milanese dei Visconti ad ovest e i Gonzaga a sud, gli scaligeri hanno dominato Verona e il suo territorio influenzando le vicende politiche e militari di quegli anni. Tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo, decisi a difendere i propri territori da eventuali invasori, i signori di Verona avviano un grandioso programma di fortificazione dei confini che porterà, in pochi decenni, alla realizzazione di oltre 30 presidi militari intorno a Verona. A completamento del sistema difensivo viene poi costruito il Serraglio: una muraglia lunga 16 km che avrebbe dovuto costituire l’estrema linea difensiva della città scaligera verso sud.

La stretta collaborazione tra cinque enti pubblici, ospitanti altrettanti castelli di origine scaligera, ha consentito di elaborare un progetto di valorizzazione del tratto di linea fortificata realizzata a protezione dei confini ovest e sud del territorio veronese. Questa sequenza di castelli rappresenta un’eccezionale testimonianza di architettura castellana medievale, realizzata attraverso l’uso di tecniche costruttive standardizzate e ripetitive, che si adattano magistralmente al contesto nel quale i diversi castelli vengono collocati, prima lacustre (Sirmione), poi collinare (Ponti sul Mincio, Monzambano e Valeggio sul Mincio) e infine pianeggiante (Villafranca di Verona).
Il progetto “Castelli di frontiera” prevede la realizzazione di una sequenza di attività pluriennali tra loro correlate: dopo la realizzazione, nell’anno 2023, del depliant informativo e di una guida fruibile attraverso Google Maps, con percorsi di visita in bicicletta e una guida ai castelli e ai luoghi di interesse circostante, quest’anno viene proposto uno specifico approfondimento sui cinque castelli del percorso. Servendosi di un QR Code (o del link diretto) per ciascun castello si viene indirizzati a una guida digitale corredata di fotografie e altro materiale multimediale.

L’impiego di uno strumento d’uso comune come Google Maps per le guide ai castelli consente a chiunque un rapido e agevole accesso alle informazioni turistiche e culturali.

Il Castello Scaligero di Sirmione

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La storia
Il castello di Sirmione è uno straordinario esempio di fortificazione lacustre e una delle meglio conservate rocche del Garda. Realizzato nella prima metà del XIV secolo, sorge all’ingresso del borgo medioevale ed è costituito da un quadrilatero centrale di mura, chiuse da tre torri angolari, sulle quali svetta un mastio, la torre di maggiore altezza. Un’altra cerchia difensiva più bassa circonda un secondo cortile e la darsena.

La darsena
Dai cortili secondari del castello si accede alla darsena, il porto nel quale riparavano le flotte scaligere. Di forma irregolare, forse studiata appositamente per proteggere lo specchio d’acqua al suo interno dal vento di tramontana, il “pelèr”, è delimitata da una cerchia muraria merlata su due livelli, quella inferiore per l’attracco delle barche e quella superiore per il controllo e la difesa.

Il mastio
Dal lato meridionale dei camminamenti si accede al mastio, alto ben 37 metri, coronato da mensole in pietra. Utilizzato per il controllo del territorio e la comunicazione a vista con gli altri castelli scaligeri, è collocato accanto al cassero, il dormitorio per i soldati. Dalla cima della torre si gode un’indimenticabile veduta panoramica del lago di Garda.

Indirizzo: piazza Castello 34 Sirmione (BS)
Tel: +039 030916468
Mail: drm-lom.roccascaligera@cultura.gov.it

Castello Scaligero di Ponti sul Mincio

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La storia
Il castello è la prima roccaforte che il visitatore incontra, avviandosi dal lago di Garda verso sud, lungo le sponde del fiume Mincio. La costruzione perimetra, con andamento irregolare, la parte sommitale di una bassa collina, cui è addossato il borgo.
Il primo nucleo del castello è stato probabilmente costruito nel XII secolo, ma l’impianto attuale è attribuibile alla seconda metà del XIII secolo durante il dominio scaligero.

Il sistema difensivo
La sua forma, poligonale e allungata, costituisce un semplice recinto murato, intervallato da torri che si adagiano sulla sommità di un piccolo colle e si adattano alle sue curve di livello. Racchiuso entro quattro torri, oltre al mastio, il castello si configura come una roccaforte a difesa del territorio e a osservazione della vasta valle del Mincio. La cinta muraria, in ciottoli di fiume, ripresa negli spigoli delle torri dalla tipica dentatura a sega in laterizio, è caratterizzata da merli a capanna e camminamenti di ronda in spessore di muro, purtroppo in parte oggi crollati. In posizioni tra loro quasi equidistanti, si collocano le torri di difesa: una torre scudata occupa la punta nord e altre due, aperte verso l’interno, si trovano sui lati in posizione mediana e simmetrica. A sud del castello, simmetricamente rispetto all’asse longitudinale, si trovano il mastio, la torre più alta dalla quale si poteva agevolmente controllare il territorio circostante, e la torre dell’orologio.

Indirizzo: via Castello – 46040 Ponti sul Mincio (Mantova)
Tel: +39 351 8968121
Mail: pontisulmincio.infopoint@gmail.com

Castello Scaligero di Monzambano

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La storia
Similmente al castello di Ponti sul Mincio, il castello di Monzambano è eretto su un rilievo esistente di due colline contigue e separate da un leggero avvallamento posto alle spalle dell’abitato. Il complesso attuale è il risultato di un ampliamento del precedente castello (attribuito al XII secolo), assai più ridotto, che ne occupava il lato settentrionale. L’impianto attuale, realizzato dagli Scaligeri intorno alla fine del XIII secolo, fu a più riprese oggetto di rifacimenti e adeguamenti a motivo della rilevanza strategica che veniva attribuita alla città: in epoca medievale, infatti, Monzambano costituiva un’importante testa di ponte, incuneata alla destra del Mincio, verso il bresciano e il mantovano.

Il sistema difensivo
Il castello è accessibile tramite un’unica porta, posta sul lato orientale, un tempo dotata di un ponte levatoio. Il possente mastio invece è collocato nel vertice sudoccidentale, ed era in origine affiancato da un grande edificio.
Completavano il sistema difensivo altre cinque torri scudate, due poste in posizione angolare e tre in posizione intermedia, unite da un camminamento di ronda in legno, oramai scomparso ma menzionato in un documento del 1408. Da quest’ultimo sono emersi alcuni dei nomi propri originari delle torri: il mastio si chiamava dunque “la Guardia di San Marco”, le due torri del lato ovest “la Campagna” e “la Ghibellina”, l’attuale torre campanaria “la Campana” mentre la torre d’ingresso “la porta Veronese”.

Indirizzo: via Castello, 34 – 46040 Monzambano (Mantova)
Tel: +39 345 6614141
Mail: turismo@comune.monzambano.mn.it

Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio

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La storia
Dalla sommità del monte Ogheri, il castello Scaligero di Valeggio sul Mincio domina l’intera valle del fiume Mincio e il pittoresco villaggio di mulini di Borghetto, considerato uno dei borghi più belli d’Italia. L’impianto originale del castello, datato al X secolo, subì gravi danni a causa di un violento terremoto nel gennaio 1117; di questa struttura sopravvive soltanto una singolare costruzione a forma di ferro di cavallo, conosciuta come torre Tonda.

Il sistema difensivo
Nel 1284 Alberto della Scala rafforzò il sistema difensivo del castello e della cinta muraria di Borghetto che inglobò, oltre ad alcune case, anche la piccola chiesa romanica del monastero di Santa Maria della Maison. Nei decenni successivi vennero poi realizzati ulteriori lavori, quali l’aggiunta della piazza d’armi, la costruzione del rivellino e la sopraelevazione del mastio.
Il castello ha una planimetria pressoché rettangolare, ed è articolato in tre distinti recinti: la piazza d’armi, che un tempo si concludeva a sud contro la cinta del serraglio; la corte d’armi, al centro, protetta verso il paese da un rivellino; e infine, a settentrione, la corte residenziale con il mastio.

Indirizzo: Via degli Scaligeri – 37067 Valeggio sul Mincio (VR)
Tel: +39 045 7951880
Mail: info@valeggio.com

Castello scaligero di Villafranca di Verona

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La storia
Nel 1185, il Comune di Verona, promuove la costituzione dell’embrione primordiale dell’abitato indicandolo con il nome di Borgo Libero. Contestualmente viene deliberato di fabbricare un fortilizio di difesa, approssimativamente nel luogo dove sorge l’attuale fortezza. Si trattava di un sistema difensivo completato da un fossato – entrambi citati nell’atto del 1185 ma non meglio definiti nella forma e dimensione – composto presumibilmente da strutture murarie, ma non è da escludere che si trattasse di apparati lignei per buona parte dell’insieme.
Di questa prima fortissima trasformazione territoriale non conosciamo la data esatta di realizzazione ma sappiamo che più tardi divenne parte fondamentale e integrante della linea difensiva del Serraglio Scaligero, che si snodava per buona parte lungo il fiume Tione fino al castelletto della Gherla sul confine tra Villafranca e Valeggio sul Mincio e poi, da questi, proseguiva rettilineo fino a Valeggio la cui strada provinciale insiste ancora oggi sul sedime della strada antica e a margine delle fondamenta del Serraglio.

Il sistema difensivo
Il castello di Villafranca sorge sul lato sud della città, edificata urbanisticamente con impianto a maglia quadrata e funzionale alle esigenze di una popolazione pioniera e contadina.
Tuttavia, il castello di allora era ben diverso dall’attuale e non esisteva il Serraglio, che verrà edificato quasi centosettant’anni dopo la fondazione del borgo. Il castello che ora vediamo è il risultato delle ultime fasi tardoscaligere, ma anche veneziane e delle ottocentesche demolizioni che hanno interessato Villafranca. Al suo massimo splendore avremmo visto un maniero enorme e incombente rispetto all’abitato, estremamente elaborato negli apparati difensivi, inavvicinabile e, sullo sfondo, una gigantesca, oscura e lunghissima muraglia corredata di torri, il cui unico sfogo verso la campagna e il mantovano era segnato dal “Portòn” che incorniciava la strada che si dirigeva appunto verso Mantova.

Indirizzo: Piazza Castello – Villafranca di Verona – 37069
Tel: +39 346/3989886
Mail : infopoint.villafrancavr@gmail.com
Facebook-Instagram : infopoint Villafranca di Verona