Grazie a un finanziamento della Direzione Generale Musei (Ministero della Cultura), sono riprese le indagini archeologiche presso le Grotte di Catullo a Sirmione (BS) sotto la guida scientifica della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. Indagato il “Cortile N”.
La Direzione regionale Musei nazionali Lombardia ha avviato un progetto di scavo presso il cosiddetto “Cortile N” della villa delle Grotte di Catullo. Si tratta di un’area collocata sulla terrazza naturale del piano residenziale della villa, mai interessata da indagini archeologiche sino al 2021, quando fu aperto un saggio nell’angolo sud-ovest del cortile in occasione di lavori di rifacimento di una palizzata moderna. Tali indagini misero in luce parte di un atrio porticato con colonne in laterizio rivestite di stucco, riferibili alla fase augustea della villa.
Lo scavo attualmente in corso, condotto da archeologi della Semper s.r.l. sotto la direzione scientifica della dott.ssa Barbara Bianchi, intende indagare un’ulteriore porzione del “Cortile N” per definire lo sviluppo dell’atrio porticato e i suoi rapporti strutturali con il vicino peristilio e la grande cisterna, oltre che per rintracciare in quest’area le strutture di età repubblicana scoperte nel 1988 durante lo scavo del grande triclinio adiacente al cortile.
Le ricerche, che si estendono in un’area di 60 mq circa, hanno già restituito parte del braccio orientale del portico con una pavimentazione in cocciopesto e chiarito importanti quesiti planimetrici sullo sviluppo degli ambienti adiacenti. Si tratta di stanze e corridoi, dotati di pavimentazione musiva a tessere bianche e nere, la cui disposizione ed estensione, tracciata in via ipotetica da Girolamo Orti Manara alla fine del XIX secolo, non era mai stata indagata.
L’indagine condotta sui livelli repubblicani ha consentito infine di individuare le tracce di alcune strutture murarie pertinenti all’edificio che, già a partire nella prima metà del I secolo a.C., occupava la porzione più elevata dell’estremità della penisola di Sirmione.
Lo studio della documentazione di scavo consentirà di migliorare la conoscenza della storia del complesso, degli aspetti planimetrici e cronologici, e permetterà di arricchire il percorso di visita in questo settore particolarmente fruito dai visitatori anche grazie alla presenza dell’uliveto storico.