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Le molte lingue della poesia

In programma anche per il 2024 gli appuntamenti con la grande poesia contemporanea nei musei della Direzione regionale Musei Lombardia in collaborazione con la Casa della Poesia

Tornano a risuonare le voci di alcuni tra i principali poeti contemporanei nei musei della Direzione regionale Musei Lombardia, grazie alla collaborazione con la Casa della Poesia di Baronissi (SA).  Avviata nel 2019, con la prima edizione del festival Le Molte lingue della Poesia, che vede convergere alla Villa Romana di Desenzano del Garda protagonisti della scena letteraria internazionale, la collaborazione fra la Direzione regionale Musei Lombardia e la Casa della Poesia si amplia per il 2024 a comprendere nuovi musei e nuovi appuntamenti. Oltre alla Villa Romana di Desenzano del Garda, sede storica del Festival e le Grotte di Catullo di Sirmione, saranno coinvolti anche altri musei della Direzione regionale: Palazzo Besta a Teglio, suggestiva dimora rinascimentale in Valtellina, e a Capo di Ponte il MUPRE – Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, che racconta, attraverso stele e reperti, la vita quotidiana degli antichi Camunni.

Il primo appuntamento è nel fine settimana del 18 e 19 maggio, per la Notte Europea dei Musei, con il reading del grande poeta spagnolo Juan Carlos Mestre accompagnato dal fisarmonicista Cuco Pérez “Le stelle a chi le lavora” alla Villa romana e Antiquarium di Desenzano del Garda e al MUPRE, Museo Nazionale della preistoria a Capo di Ponte.

Juan Carlos Mestre (Villafranca del Bierzo,1957), poeta e artista visuale, è una voce fondamentale del panorama poetico contemporaneo spagnolo. Cantastorie visionario, crea immagini nelle quali realtà e invenzione si intrecciano in atmosfere incantate. Una voce di insolita profondità, guidata dalla necessità etica dell’ultimo faro dell’utopia: la poesia.
Cuco Pérez (Segovia, 1959) è un fisarmonicista, compositore e spagnolo noto per aver collaborato con numerosi gruppi e artisti della scena musicale spagnola. Cuco Pérez è stato uno dei primi a introdurre la fisarmonica nel flamenco. Nel campo della composizione, ha realizzato numerosi lavori per documentari e opere teatrali.

Il programma prosegue il 14 e 15 giugno 2024 alla Villa romana e Antiquarium di Desenzano del Garda, per la terza edizione del Festival “Le molte lingue della poesia“. Tanti gli ospiti internazionali, tante sorprese, tanta poesia. All’interno del Festival ci sarà spazio anche per una “Tappa poetica”, sabato mattina 15 giugno, a Sirmione, alle Grotte di Catullo: i poeti invitati alla manifestazione visiteranno l’area archeologica di Sirmione e terranno, alle 12,30, un’improvvisazione poetica nel “Campo delle Noci”.
Il programma è foltissimo: Francis Combes (Francia), Roberto Deidier (Italia), Tarek Eltayeb (Sudan/Austria), Sinan Gudžević (Serbia), Barbara Korun (Slovenia), Genny Lim (Stati Uniti), Ada Salas (Spagna). In video saranno ricordati: Lawrence Ferlinghetti, Martin Matz, Jack Hirschman e Alfonso Gatto, Leonard Cohen, Mario Benedetti e Daniel Viglietti, Francisca Aguirre, Allen Ginsberg, Ken Smith. Nel corso della manifestazione, un ricordo di Domenico Carrara, giovane poeta prematuramente scomparso (Atripalda 1987 – Val Camonica 2021).

Poeti e poetesse dai Balcani, dal nord Africa, dalla Francia, dalle Americhe, dalla Spagna e dal vicino Oriente approderanno nel meraviglioso scenario del lago di Garda e della Villa Romana di Desenzano, dove storia e mito si intrecciano in tracce di una cultura millenaria e qui leggeranno i loro versi in lingua originale.

Altri appuntamenti, ancora in via di definizione, seguiranno nei mesi estivi sia a Desenzano e Sirmione che al MUPRE e a Palazzo Besta.

L’intento, il senso profondo che sta alla base di tutto il progetto, è quello di contribuire a costruire una cultura dell’incontro, delle relazioni, dello scambio, dell’accoglienza. Far sì che la diversità possa essere vissuta come linfa vitale per il confronto, che è alla base del processo di pace e di cooperazione tra i popoli. Gli appuntamenti saranno dunque il luogo dell’incontro tra persone diverse, ma anche tra un luogo reale ed un’utopia, perché la poesia, come un magnifico giorno di pioggia, possa contribuire a ridurre la distanza tra il cielo e la terra. Ma è soprattutto il viaggio dell’immaginazione e del desiderio, l’approdo non come fine ma come inizio di un nuovo viaggio, che i moderni naviganti compiono magari non più sull’acqua, ma nell’etere, per continuare ad incontrarsi ancora.

Ma la collaborazione fra Direzione regionale Musei Lombardia e Casa della Poesia non si esaurisce qua: da alcuni mesi, infatti, è avviato anche il progetto Poesia & Archeologia. Poeti di varie parti del mondo sono stati invitati a scrivere un testo poetico relazionandosi a luoghi, opere, scorci, suggestioni delle aree archeologiche di Sirmione e Desenzano. A completamento del progetto, le poesie saranno rese fruibili al pubblico della Villa Romana e delle Grotte di Catullo con pannelli collocati nei luoghi di ispirazione, grazie ai quali – tramite QR code – sarà possibile leggere la poesia, la traduzione e anche ascoltare la voce del poeta che la legge.

La partecipazione agli incontri e ai reading è inclusa nel biglietto di ingresso, ove previsto.
Poeti e poetesse leggeranno in lingua originale, saranno disponibili le traduzioni.
È consigliata la prenotazione.

Per informazioni: drm-lom.comunicazione@cultura.gov.it

Programma

    • 18 maggio 2024 ore 21.00
      Juan Carlos Mestre con il fisarmonicista Cuco Pérez “Le stelle a chi le lavora
      Villa romana e Antiquarium di Desenzano del Garda.
      Prenotazione consigliata al link: https://bit.ly/4drownF
      In occasione della Notte Europea dei Musei il biglietto di ingresso sarà di 1 €. 

 

  • 19 maggio 2024 ore 20.30
    Juan Carlos Mestre con il fisarmonicista Cuco Pérez “Le stelle a chi le lavora
    MUPRE, Museo Nazionale della preistoria a Capo di Ponte:
    Prenotazione consigliata al link: https://bit.ly/4a4BftC

 

  •  14 e 15 giugno ore 21.00
    Villa Romana di Desenzano del Garda

    Incontri internazionali:
    Francis Combes (Francia)
    Roberto Deidier (Italia)
    Tarek Eltayeb (Egitto-Sudan-Austria)
    Sinan Gudžević (Serbia)
    Barbara Korun (Slovenia)
    Genny Lim (Stati Uniti)
    Ada Salas (Spagna)

 Biografie poeti

Juan Carlos Mestre, poeta e artista visuale, nato nel 1957 a Villafranca del Bierzo (Spagna) è una voce fondamentale del panorama poetico contemporaneo spagnolo. È autore di Siete poemas escritos junto a la lluvia (1982); La visita de Safo (1983); Antífona del otoño en el Valle del Bierzo (Premio Adonáis, 1985; ripubblicato nel 2003 con un cd con Amancio Prada e altri amici musicisti); Las páginas del fuego (1987); La poesía ha caído en desgracia (Premio Jaime Gil de Biedma, 1992); La tumba de Keats (Premio Jaén de Poesía, 1999, scritto durante un suo soggiorno a Roma); El Universo está en la noche (2006, singolare opera nella quale ricrea miti e leggende mesoamericani); La casa roja (2008, Premio Nacional de Poesía 2009); La visita de Safo y otros poemas para despedir a Lennon (2011); La bicicleta del panadero (2012, Premio de la Crítica de poesía castellana), Museo de la clase obrera (2018). Come artista visuale ha esposto in molti paesi europei, negli Stati Uniti e in America Latina. Con Multimedia Edizioni ha pubblicato l’ampia antologia Le stelle a chi le lavora (2012) e Museo della classe operaia (2022).

 Francis Combes è nato nel 1953 a Marvejols in Francia. Dopo l’infanzia si è trasferito con la sua famiglia a Aubervilliers, nella periferia parigina, dove vive attualmente con sua moglie, la giornalista Patricia Latour. È laureato in Scienze politiche ed ha studiato lingue orientali. Nel 1993, con un collettivo di scrittori ha fondato le Edizioni Le Temps des Cerises. Ha pubblicato circa trenta raccolte di poesia, oltre a diverse antologie e libri di prosa. È tradotto in diverse lingue ed ha tradotto in francese Majakovskij, Heine, Brecht, Attila Joszef, oltre a poeti americani come Eliot Katz e Jack Hirschman. Ha promosso, con il poeta Gérard Cartier, il progetto «affissioni poetiche» nel métro di Parigi, lanciato nel 1993, attualmente ancora in atto. Ha lavorato con diversi musicisti ed ha scritto canzoni, libretti d’opera e opere teatrali. Impegnato nella vita sociale e politica, è anche giornalista, critico e saggista.
Ha pubblicato in Italia nel 2023 Propaganda per la primavera (Multimedia Edizioni) nella traduzione di Rossella Nicolò e Giancarlo Cavallo.

Roberto Deidier nasce a Roma il 31 agosto 1965. Dopo gli studi liceali si iscrive alla facoltà di Lettere dell’università «La Sapienza», dove si laurea nel 1991. Nella stessa università consegue, nel 1997, il Dottorato di Ricerca in Italianistica. Dopo una breve collaborazione con le università di Roma Tre, di Cassino e con l’Enciclopedia Italiana, nel 1999 Deidier passa stabilmente all’università di Palermo. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta Deidier frequenta gli ambienti letterari tra Roma e Milano, legandosi in amicizia con alcuni scrittori e poeti, come Dario Bellezza, Biancamaria Frabotta, Valerio Magrelli, Renzo Paris, Valentino Zeichen, Maurizio Cucchi, Antonio Riccardi, Milo De Angelis e Giovanna Sicari. Nel 1994 è invitato da Giorgio Manacorda a collaborare al progetto dell’annuario di poesia, sponsorizzato dall’editore Castelvecchi.
Il passo del giorno, suo primo libro, appare nel 1995 e ottiene il Premio Mondello per l’opera prima. Con l’amico editore e stampatore Gaetano Bevilacqua pubblica la sua seconda raccolta di poesie, Libro naturale, arricchita da un’incisione di Giulia Napoleone, con la quale realizza altre plaquettes ed edizioni d’arte. Dal 2002 al 2017 si trasferisce a Palermo, alternando frequenti soggiorni a Roma, dove torna a vivere l’anno seguente. Riunisce nel 2002, le sue prime due opere nel volume Una stagione continua, per le edizioni peQuod di Ancona e nell’autunno dello stesso anno esce il nuovo libro, Il primo orizzonte, per le edizioni San Marco dei Giustiniani di Genova, con un’incisione di Piero Guccione.
Negli anni Duemila Deidier continua a pubblicare poesie in riviste, antologie, periodici, ma solo nel 2011 pubblica con Empirìa, un singolare quaderno di traduzioni, Gabbie per nuvole, senza i testi originali a fronte: un viaggio sentimentale tra le poesie che sono state importanti nel suo percorso di formazione. Nel 2014, il lungo silenzio editoriale è interrotto da Solstizio, che appare nella collana «Lo Specchio» di Mondadori Nel 2017 pubblica in edizione d’arte per Il bulino di Sergio Pandolfini, Dietro la sera, con acquarelli di Giancarlo Limoni. Nel 2021 appare il nuovo libro per Mondadori, All’altro capo. Ha curato opere e carteggi di autori del Novecento come Eugenio Montale, Sandro Penna, Umberto Saba, Giorgio Manganelli, Giovanna Sicari, Dario Bellezza.

Tarek Eltayeb è nato al Cairo nel 1959 da genitori sudanesi. Ha studiato Business Administration all’università Ain Shams del Cairo. Vive a Vienna dal 1984 dove ha frequentato la University of Economics and Business Administration. La sua tesi, scritta all’Institute for Economic Philosophy, aveva come titolo “Lo spostamento dell’etica attraverso la tecnologia nella lotta fra identità e profitto“. Attualmente è professore all’International Management Center / Università di Scienze Applicate, a Krems, in Austria, nonché all’università di Graz. Oltre a sette libri pubblicati in arabo è stato tradotto anche in tedesco, inglese, italiano, macedone, bosniaco, francese e ucraino. Ha ottenuto numerose borse di studio quali la Elias Canetti della città di Vienna nel 2005 ricevendo anche il Gran Premio Internazionale per la Poesia nel 2007 al Festival Internazionale Curtea Des Arge in Romania. In Italia è stato pubblicato il suo romanzo “Una città senza palme”, nel 2009 da Poiesis (Alberobello) e nel 2024 “Parole di piombo”, a cura del Festival internazionale di poesia “Parole spalancate” di Genova.

Sinan Gudžević è nato in Serbia a Grab nel 1953, nel Sangiaccato, di famiglia musulmana, vive a Zagabria, sposato con una cattolica. Rappresenta appieno il mix culturale che era la grande ricchezza della Jugoslavia. Ha studiato la filologia classica e metrica antica all’Università di Belgrado e a Düsseldorf (Germania). La sua raccolta Epigrammi romani, che comprende più di 100 testi, scritti tutti in distici elegiaci, frutto di suoi soggiorni a Roma, è stata pubblicata in traduzione nel 2006 presso la Multimedia Edizioni. “I miei epigrammi non portano e non offrono nulla di nuovo. Tutto quello che c’è in essi, c’è da sempre negli epigrammi: qualche iscrizione tombale, qualche componimento scoptico, qualche distico arguto e malinconico, autoironico o pungente. Per me scrivere versi è un’attività strettamente intima, più perditempo che cerca verità. La verità è un privilegio di filosofi, la poesia si occupa della nebbia e della tristezza nelle quali si trovano avvolti rispettivamente la verità e l’uomo.” (Sinan Gudžević intervistato da Manuela Palchetti). Traduce in serbo-croato poesia classica greca e latina (Anthologia Palatina, Teognide, Callimaco, Gregorio Nazianzeno, Ovidio, Marziale, Properzio) poesie e prose latine del Rinascimento (Petrarca, Vives, Giano Pannonio, Pico della Mirandola ecc.) gli epigrammisti germanici (Opitz, Logau, Czepko, Goethe, Schiller, ed altri). Ha tradotto dal portoghese una raccolta di epigrammi di Fernando Pessoa. Ha scritto una serie di testi sulla guerra linguistica serbo-croata. Ha tradotto in italiano, insieme con Raffaella Marzano, i libri di Izet Sarajlić Qualcuno ha suonato (Premio Moravia 2001), Libro degli addii e tanti poeti della ex-Jugoslavia per incontri e festival internazionali. Un grande poeta ed intellettuale, vero “ponte” tra l’Italia e i Balcani.

Barbara Korun è nata nel 1963 a Ljubljana in Slovenia dove tuttora risiede. Laureata in slavistica e letterature comparate, docente di lettere in diversi ginnasi della capitale slovena, è saggista, critica letteraria e teatrale, ma soprattutto poeta. Sensualità, ironia, passione, femminilità, compassione, ecco gli elementi della poesia di Barbara Korun, uno dei grandi talenti della poesia slovena ed europea. Ha pubblicato molti libri di poesia ed è presente in numerose antologie nazionali ed internazionali, tradotta in ventiquattro lingue. È considerata tra le più importanti poetesse della sua generazione. È del 2013 il suo primo libro italiano Voglio parlare di te notteMonologhi, mentre è del 2021 Odore umano, entrambi tradotti da Jolka Milič e pubblicati dalla Multimedia Edizioni. Nel 2016 ha ricevuto il Premio internazionale Casa della poesia – Regina Coppola.

Genny (Genevieve) Lim e nata nel 1946 a San Francisco. Poetessa e drammaturga è una delle più belle voci della poesia internazionale. Cino-inuit-statunitense, grande interprete della jazz-poetry, ha collaborato con grandi jazzisti (Max Roach, Billy Higgins, Herbie Lewis, in Italia anche con Gaspare Di Lieto, Aldo Vigorito, Marco Collazzoni). Estremamente interessante l’incrocio di culture orientali e occidentali che si fondono nella sua storia personale e nella sua poesia e molto importante la sua attenzione alle culture migranti. Poesia, canto, musica jazz, forza, impegno, improvvisazione, piacere all’incontro. Ha inciso numerosi CD insieme ai suoi collaboratori (Jon Jang, in Immigrant Suite e Francis Wong, in Devotee e Child of Peace). Il suo dramma Paper Angels, sulla condizione degli immigrati cinesi detenuti a Angel Island, nella Baia di San Francisco ha ricevuto ampi riconoscimenti ed è stato rappresentato in Cina, Canada e in tutti gli Stati Uniti. In Italia ha pubblicato, nel 2017, con Multimedia Edizioni, la raccolta La morte del tempo nella traduzione di Raffaella Marzano.

Ada Salas (Cáceres, 1965) è certamente una voce importante e riconosciuta della poesia spagnola della generazione nata negli anni Sessanta. Ha pubblicato molte raccolte Arte y memoria del inocente (1988), Variaciones en blanco (1994), La sed (1997), Lugar de la derrota (2003), Esto no es el silencio (2008), Limbo y otros poemas (2013), Descendimiento (2018) e Arqueologías (2022), in collaborazione con il pittore Jesús Placencia, Ashes to ashes (2011) e Diez mandamientos (2016) e nel 2021, Criba, con l’opera grafica di Laura Lio. Ha inoltre pubblicato i libri Alguien aquí (2005), El margen, el error, la tachadura (2011) e Poética y Poesía (2019). Nel 2016 è stata pubblicata un’antologia della sua intera opera: Escribir y borrar. La sua opera teatrale Descendimiento è stata messa in scena e presentata in anteprima al Teatro de La Abadía nel 2021. Ha ricevuto i premi Juan Manuel Rozas (1988), Hiperión (1994), Ricardo Molina (2008) e il Premio di Saggio Fernando Pérez (2010). Nel 2019 ha ricevuto la “Medalla de Extremadura” alla carriera. Le sue opere sono state tradotte in svedese, italiano e tedesco, bosniaco. Premio internazionale Casa della poesia “Regina Coppola” nel 2024, ha pubblicato in Italia nel 2015 l’antologia Poesie e nel 2024 Archeologie, sempre con la traduzione di Raffaella Marzano.