Ministero della Cultura

Menu
Sei in: Home / Notizie / News

NUOVO CONCESSIONARIO PER I SERVIZI AGGIUNTIVI AL CENACOLO VINCIANO

Il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) composta da Verona 83 con Giunti editore per i servizi editoriali e Ad Artem per i servizi di assistenza culturale e ospitalità per il pubblico subentra come concessionario per i servizi di biglietteria, assistenza culturale, merchandising e produzione editoriale.

Una data importante quella del 13 ottobre per il Museo del Cenacolo Vinciano: dopo ben 11 anni cambia il concessionario per i servizi aggiuntivi del museo, che comprendono biglietteria, prenotazioni, assistenza culturale per il pubblico, merchandising e produzione editoriale.

All’associazione temporanea di imprese costituita da Skira, Vivaticket, Spazio Aster e Villaggio Globale, che sono stati pionieri nell’ampliare i servizi offerti da una struttura museale insieme notissima e difficile e che ringraziamo sentitamente per il vivo spirito di collaborazione sperimentato in questi anni, spirito fondamentale per passare dai 270.000 visitatori del 2008 agli oltre 460.000 del 2019, subentra il nuovo gruppo, capeggiato da Verona 83.

L’avvio delle attività del nuovo concessionario sarà graduale e tutti i servizi, compatibilmente con le restrizioni in atto per la prevenzione da contagio Covid 19, saranno effettivamente attivi dal 1 dicembre 2020.

Ci attendono dunque due mesi di transizione, durante i quali dovranno convivere situazioni e tariffe appartenenti alla precedente gestione con quelle della nuova. Da questo specifico punto di vista potranno essere riscontrate difformità nel sistema di vendita, ma si tratta di differenze fisiologiche in un cambiamento: tutto il gruppo lavorerà per garantire fin da subito il miglior servizio per il nostro pubblico ed informazioni chiare.

Emanuela Daffra, a capo della Direzione regionale Musei della Lombardia, l’istituto che coordina e gestisce 12 musei statali sul territorio lombardo, fra i quali si conta appunto il Museo del Cenacolo, sottolinea la “delicatezza del passaggio che cade in un momento complesso e sfidante. Le condizioni attuali sono infatti profondamente diverse da quelle prefigurate quando la gara per la concessione è stata bandita.  Non si tratta solo di numeri, ma anche di tipologie di pubblico, di nuove modalità di fruizione, di studiare insieme un possibile nuovo ruolo per il museo.

Questo contesto complesso offre l’occasione per ripensare radicalmente l’offerta del museo che, nel solco di quanto già intrapreso negli anni passati, intende porsi come luogo vivo e interlocutore attivo per la città, intraprendendo con essa nuovi percorsi di collaborazione e anche progettazione partecipata”.

Aggiunge Michela Palazzo, direttrice del Museo del Cenacolo Vinciano, “questo passaggio rappresenta per tutti noi l’occasione per inaugurare un nuovo corso che renda il  museo – che a causa della grande richiesta di ingressi a fronte del necessario contingentamento è percepito come “chiuso” o “irraggiungibile” – un luogo aperto e accogliente, nel quale sviluppare nuove iniziative e servizi rivolti a diverse tipologie di pubblico, con particolare attenzione alle esigenze di giovani, giovanissimi e alle famiglie.”

L’impatto del Covid sul museo del Cenacolo e sui flussi di visita è stato, come per tutti i musei e le istituzioni culturali, imponente: il museo, dopo essere rimasto chiuso al pubblico dal 24 febbraio al 9 giugno 2020, ha riaperto con ingressi ulteriormente contingentati, nuove modalità di visita e percorsi indirizzati. Nella prima fase sperimentale, durata circa 1 mese, gli ingressi erano ridotti a 5 persone ogni 15’; a partire dal mese di luglio è stato gradualmente incrementato il numero di visitatori ammessi all’interno del Refettorio fino ad arrivare a 18 persone ogni 15’ (contro i 35 ogni 15’ del periodo pre-Covid). Di conseguenza i dati relativi ai flussi di pubblico nei mesi da giugno a settembre 2020, confrontati con quelli del periodo corrispondente dello scorso anno, mostrano una riduzione drastica, che ora, a regime, si attesta al 50%. Cambiata, comprensibilmente, anche la provenienza dei visitatori: se nel 2019 il 60% dei visitatori dell’Ultima Cena era di provenienza straniera, oggi l’80% è italiano, con un consistente aumento dei visitatori lombardi e milanesi

www.cenacolovinciano.org