Grotte di Catullo e Museo Archeologico di Sirmione
Sirmione
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Il Museo
L’area archeologica comprende i resti della vasta e lussuosa villa romana nota dal Rinascimento come “Grotte di Catullo” e risalente all’epoca augustea (fine I sec a.C. – inizi I sec d.C.).
All’interno dell’area archeologica si trova anche un Museo, in cui sono raccolti reperti più antichi rinvenuti nella penisola di Sirmione.
La Storia
La denominazione di “Grotte” deriva dai resoconti dei primi viaggiatori che, nel Quattrocento, scambiarono le rovine dell’edificio, coperte dalla vegetazione, per grotte naturali. In passato si pensava anche che la villa fosse appartenuta al poeta veronese Catullo (84-54 a.C.), che a Sirmione, dove possedeva una casa, dedicò celebri versi. La villa, però, non può essere appartenuta a Catullo perché è stata costruita dopo la sua morte.
Si è ipotizzato che l’edificio appartenesse alla Gens Valeria, una famiglia aristocratica di Verona. Nel II secolo a.C. la villa fu forse di Caio Erennio Ceciliano, questore della Gallia Narbonese, membro del Senato romano e patrono di Verona.
Il degrado e nuove funzioni della villa iniziarono nel corso del III d.C. In seguito (IV-V secolo) alcune parti della villa furono risistemate con strutture povere e nuovamente abitate. Nell’area circostante si insediò una vasta necropoli. Con il V secolo il complesso diventò parte integrante della struttura difensiva costruita nella parte settentrionale della penisola. Tutto l’edificio, ma soprattutto le murature della parte residenziale, sono state riutilizzate come nuovo materiale da costruzione.
L'Edificio
La villa, di pianta rettangolare, occupava una superficie di circa due ettari. Sui due lati corti si protendevano due avancorpi: uno a sud, che ospitava l’ingresso, l’altro a nord, dove c’era un’ampia terrazza-belvedere, collegata con altre terrazze e porticati disposti sui lati lunghi dell’edificio.
Nella parte centrale della villa si trovava un giardino circondato da un colonnato. Il terreno sul quale poggia la villa ha una forte inclinazione e pertanto, per costruire l’edificio su una base uniforme e adattare la villa all’ambiente naturale, furono create imponenti strutture di sostegno. L’edifico fu così costruito in alcune parti su tre diversi livelli, in altre su due e nel settore meridionale su un unico piano.
Di questo grandioso impianto oggi restano le imponenti fondazioni e pochi altri elementi, percepibili nei settori occidentale e settentrionale, come le cosiddette ‘Botteghe’, il ‘Grande Criptoportico’, il Campo delle Noci, l’Aula dei Giganti.
Il livello superiore, che ospitava gli ambienti residenziali, è meglio conservato nel settore meridionale, dove si trovano ambienti pavimentati a mosaico.
Nel lato sud della corte centrale si trovano anche la grande Cisterna, che raccoglieva l’acqua necessaria per le necessità quotidiane, e il settore termale.
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Il patrimonio
La visita dell’area archeologica offre la possibilità di scegliere tra diversi percorsi, orientandosi liberamente tra gli imponenti resti e l’uliveto storico o seguendo le indicazioni dei pannelli illustrativi. Il percorso più breve, adatto anche a chi ha difficoltà motorie, dura circa 40’.
Il Museo archeologico, aperto al pubblico nel 1999, custodisce elementi architettonici, mosaici e importanti reperti rinvenuti nelle Grotte di Catullo. Fra questi sono degni di nota gli splendidi resti delle decorazioni ad affresco e in stucco che arricchivano gli ambienti residenziali della villa. Altre sezioni illustrano la storia più antica della penisola e di altri insediamenti del Garda.
All’interno del museo è installato un monitor touch-screen con video multilingue (italiano, inglese e tedesco) dedicato alle “Grotte di Catullo” e agli insediamenti antichi del basso Garda.
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La terrazza- belvedere e la trifora del Paradiso
Il settore settentrionale dell'edificio culminava in una grande terrazza-belvedere, oggi completamente crollata. Al livello inferiore, un lungo corridoio conduceva ad una loggia con finestra a tre archi, nota come ‘trifora del paradiso’ per la vista spettacolare che offre.
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Uliveto storico
Un uliveto composto da circa 1500 piante che appartengono alle varietà tradizionali coltivate sul lago di Garda occupa lo spazio dell’antico giardino della villa e si estende in ampie zone dell’area archeologica. Fanno parte dell'uliveto anche piante storiche, vecchie di 400-500 anni.
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Le ‘Botteghe e il ‘Grande Criptoportico’
La terrazza aperta e il porticato che correvano lungo il lato ovest della villa erano sorretti da imponenti fondazioni, tradizionalmente indicate come ‘Botteghe’ e ‘Grande Criptoportico’. Quest’ultimo formava un percorso sotterraneo a due navate, sul quale si aprivano tre vaste nicchie ornate da fontane, marmi e sculture, per offrire una gradevole passeggiata intellettuale.
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La ‘Cisterna’
Nella parte centrale della villa si apriva un vasto giardino circondato da un colonnato. Sul lato sud del giardino si estendeva una cisterna sotterranea, oggi ancora visibile e perfettamente conservata. Si presenta come un cortile rettangolare, pavimentato in mattoncini di cotto disposti a spina di pesce (opus spicatum).
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Un ritratto del poeta Catullo?
Una parte di affresco che rappresenta una figura maschile togata con in mano un rotolo, ritenuta l’immagine di un poeta, è forse un ritratto di Catullo. L’ipotesi si basa sul confronto con una analoga raffigurazione presente nella Casa con Biblioteca di Pompei, che, secondo la tradizione, rappresenta il poeta veronese.
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Elementi architettonici di epoca longobarda
Il Museo archeologico delle Grotte conserva resti architettonici appartenenti al monastero sirmionese di San Salvatore, fondazione longobarda attribuita alla regina Ansa, moglie di re Desiderio. Di particolare interesse la sezione di pluteo con dedica a Desiderio e al figlio Adelchi. Altre importanti testimonianze della presenza longobarda a Sirmione sono i corredi funerari rinvenuti nella necropoli scoperta nel sito della villa romana e presso la vicina chiesa di San Pietro in Mavino.
Indirizzo
Piazzale Orti Manara, 4
25019 Sirmione
Proprietà
Ente MiC
Tipologia
Area archeologica
Informazioni
Direttore: Flora Berizzi
+39 030 916157
drm-lom.grottedicatullo@cultura.gov.it
Carta dei servizi
Planimetria