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Presentazione del volume “Raccontare il passato. Nuove ricerche e studi (2002-2021) per i percorsi del Museo Archeologico Nazionale della Lomellina in Vigevano”

Sabato 18 dicembre alle ore 10.30 presso il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina nel castello di Vigevano (PV) il direttore regionale musei della Lombardia, Emanuela Daffra presenterà il volume Raccontare il passato. Nuove ricerche e studi (2002-2021) per i percorsi del Museo Archeologico Nazionale della Lomellina in Vigevano, a cura di Rosanina Invernizzi, edito dalla Società Storica Vigevanese.

Il volume raccoglie le relazioni proposte al convegno tenutosi on line il 15 maggio scorso che hanno illustrato illustrati i nuovi dati archeologici emersi dagli studi propedeutici alla realizzazione dei più recenti allestimenti del museo.

L’esame sistematico di nuclei di materiali, la revisione critica di vecchie pubblicazioni e i ritrovamenti degli scavi archeologici più recenti hanno fornito, infatti, conoscenze più ampie e approfondite sui modi di vivere, sugli scambi commerciali e sugli aspetti culturali della popolazione lomellina dalla preistoria all’alto Medioevo, nonché nuovi elementi per la definizione etnica degli antichi abitanti.

I risultati degli studi permettono di avere un quadro meno nebuloso della diffusione e localizzazione degli insediamenti umani nelle età del Bronzo e del Ferro, di riconoscere il ruolo importante di località che con i loro reperti coprono tutto l’arco cronologico dell’antichità, come Gropello e Garlasco o ancora Lomello. Evidenziano, inoltre, la presenza anche in Lomellina di abitazioni di lusso con apparati decorativi e arredi di pregio, testimonianza di un modo di vivere “alla romana” che aveva progressivamente conquistato la popolazione autoctona, come ben illustrano due classi di materiali veramente peculiari nel territorio, i vetri e la coroplastica, sulle quali gli studi sono ormai avanzati. Notevolmente più ampio è oggi il quadro delle conoscenze per l’epoca longobarda, grazie al recente ritrovamento della necropoli di Gambolò, che ha rivelato modi di seppellire e corredi tombali finora noti solo da ritrovamenti sporadici e mal documentati. Non sono stati dimenticati, peraltro, i ritrovamenti del passato remoto, dedicando attenzione a una delle tante collezioni ottocentesche nelle quali andarono disperse numerose testimonianze emerse dalle campagne lomelline.

La pubblicazione degli atti del convegno è anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta dal Museo Archeologico Nazionale di Vigevano e per evidenziare il ruolo che l’istituzione ha avuto nella valorizzazione del patrimonio archeologico della Lomellina nell’ultimo ventennio.