Museo della Certosa di Pavia.
Avviso di manifestazione di interesse per lavori di restauro conservativo e indagini diagnostiche su dipinti.
Una “piccola” mostra di straordinaria qualità, per raccontare il percorso che ha portato il genio di Leonardo da Vinci alla creazione di una delle opere più conosciute al mondo.
L’esposizione “Leonardo da Vinci: prime idee per l’Ultima Cena” può vantare la presenza di alcuni prestiti di valore estremamente elevato generosamente concessi dalla Royal Collection Trust, la collezione di proprietà di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra Elisabetta II.
La collezione
Una raccolta in totale di dieci pezzi: sette fogli preparatori opera dello stesso Leonardo e tre disegni dei suoi allievi, Cesare da Sesto e Francesco Melzi.
Un’esposizione che consente di scoprire il nucleo originario a partire dal quale l’artista toscano concepì l’“Ultima Cena”. Si tratta di uno straordinario repertorio grafico attraverso il quale è possibile indagare lo sviluppo della composizione e la nascita del capolavoro che oggi possiamo ammirare all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie.
Una mostra che mette in luce, quindi, il talento poliedrico di Leonardo da Vinci, riuscito a esprimere la sua eccezionale abilità anche nel disegno e che, come ricorda Giorgio Vasari, “non lasciò mai il disegnare et il fare di rilievo, come cose che gl’andavano a fantasia più d’alcun’altra”.
L’interesse di Leonardo nei confronti del disegno anatomico può essere collocato tra la fine degli anni Ottanta del XV secolo e gli anni che vanno dal 1507 al 1513 (o forse dalla commissione della battaglia di Anghiari, nel 1503). La fase dell’Ultima Cena, non è infatti caratterizzata dalla ricerca anatomica e le figure dipinte sono coperte da ampie vesti che ne nascondono la struttura.
I disegni preparatori di Leonardo si possono raccogliere sostanzialmente in due blocchi.
Un primo nucleo include gli studi d’insieme: schizzi più rapidi, a penna, nei quali l’artista tenta lo studio della composizione, senza soffermarsi sui dettagli.
In particolare, il foglio con studi compositivi è di eccezionale valore. Questo evidenzia come Leonardo fosse partito da una concezione tradizionale della rappresentazione dell’“Ultima Cena” per arrivare poi a dipingere un’opera straordinariamente innovativa. Lo schizzo a penna mostra infatti gli Apostoli distribuiti su ambo i lati della tavola, isolando la figura di Giuda, mentre nel grande dipinto murale finale gli Apostoli sono tutti disposti ai due lati di Cristo.
Gli studi di dettaglio, che costituiscono il secondo nucleo espositivo, si soffermano invece con immensa capacità di osservazione su singoli dettagli, di volti o di gesti o di piedi. Si tratta quindi di fogli che già preludono alla definitiva resa pittorica.
Quando e dove
L’esposizione “Leonardo da Vinci: prime idee per l’Ultima Cena” è visitabile dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019 all’interno del Refettorio, proprio per consentire un confronto immediato tra le fasi progettuali e l’opera finita.
La mostra è gratuita, ossia senza alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo del biglietto. La sua realizzazione è un omaggio del Polo Museale della Lombardia a Leonardo da Vinci, per il quale si aprono così i festeggiamenti del cinquecentenario dalla morte (2 maggio 1519).
Avviso di manifestazione di interesse per lavori di restauro conservativo e indagini diagnostiche su dipinti.
Si è conclusa il 13 gennaio la mostra “Leonardo da Vinci: prime idee per l’Ultima Cena” curata da Stefano L’Occaso e interamente gestita e coordinata dal Polo museale della Lombardia.